In ricordo di Andrea - I.P.S.I.A. Saronno

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In ricordo di Andrea

Il Nostro Istituto
Il primo novembre 2018 è morto per incidente sul lavoro Andrea, ragazzo di 18 anni che a giugno si era qualificato Operatore Elettrico. Andrea era un ragazzo che si stava realizzando professionalmente ed umanamente (un diploma, un lavoro, i sogni che si stanno concretizzando,…).
La morte prematura di un giovane che tanti di noi hanno conosciuto ci deve porre tante domande per riflettere su “come è possibile morire sul luogo di lavoro? Perché morire a 18 anni? Perché accadono queste cose? La vita è incompiuta? Cosa è la morte?...”
Forse questo è il momento del silenzio, della vicinanza alla famiglia, del rispetto del dolore delle persone, della riflessione sul senso della propria vita,…
Il modo migliore per tenere viva la memoria di Andrea e dei giovani come lui è quella di vivere bene la propria quotidianità per cercare di realizzare i propri sogni nel miglior modo possibile. Certamente nei prossimi giorni avremmo l’occasione per dimostrare la vicinanza alla famiglia e ai suoi cari durante il rito funebre, osserveremo un minuto di silenzio alle ore 11.30 il giorno del funerale, stiamo pensando, con i docenti e gli studenti che lo hanno conosciuto, anche altri modi per ricordarne la memoria, riflettere sulla vita, sulla professione e sugli incidenti sul lavoro.
Caro Andrea, ti ricordiamo con stima e affetto.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
( Prof. Alberto Ranco)

Leleganza non è farsi notare ma farsi ricordare... 
Queste sono le parole di Andrea Masi postate sul profilo Facebook che, alla luce della sua scomparsa, assumono un significato quasi di testamento per tutti noi che lo abbiamo conosciuto. 
Vogliamo ricordarlo così... 

" Andrea che era entrato in classe bambino e che ne era uscito uomo con le spalle disegnate e il sorriso luminoso. Andrea col capo chino sugli esercizi, Andrea che aiutava tutti, Andrea che quando aveva preso 9 in verifica non ci credeva, Andrea che all'intervallo mi chiedeva se volevo il caffè, Andrea che quando mi si ruppe l'orologio di mio padre, quello che mettevo nei momenti difficili, quando avevo bisogno di conforto mi disse dia qua, prof che glielo aggiusto io, Andrea che rideva coi compagni, Andrea che io volevo continuasse a studiare e lui no prof, io voglio lavorare, Andrea che quel lavoro l'aveva trovato, Andrea che quel lavoro ce l'ha portato via. Andrea, Andrea Masi, il mio alunno che ce l'aveva fatta." Donatella D'Alelio

" Un alunno che ho conosciuto nelle sue difficoltà e intemperanze e che, nonostante tutto, ha compiuto un percorso di maturazione per diventare adulto." Alessandro Perticaro

" Prof., so già che mi sarà simpatica perché si chiama come mia madre " Concetta Di Lena

" Andrea, la tua tragica scomparsa ha generato in me tanta collera. Ti ricorderò sempre come un allievo rispettoso e disponibile. Ciao." Giovanni  Mele

"Interminabili minuti di riflessione  e silenzio... e ancora non trovare parole per descrivere un fatto inatteso e assurdo. Bisognerebbe lavorare per vivere e non per morire. Che tu possa trovare pace laddove ti trovi. Un commosso saluto dal tuo ex professore. " Giovanni Campo

"ANDREA
Una cosa inizio ad imparare entrando ogni mattina in classe: con gli alunni non bisogna avere fretta. Davanti alle difficoltà, non si deve rinunciare. Troppe volte ho sentito dire "con questi ragazzi non c'è nulla da fare".
Andrea è stato mio alunno per due anni nella mia classe più difficile. Anche lui, all'inizio, era nel gruppetto in fondo all'aula; anche lui - se alzava la mano - era per chiedermi di uscire, per andare in bagno, magari per cercare di fumare una sigaretta di nascosto.
Mentre i suoi amici più stretti a mano a mano si sono persi per strada, Andrea è invece maturato. Negli stage di alternanza scuola/lavoro s'impegnava tantissimo e aveva sempre ottime valutazioni: una volta mi ha raccontato che era tornato a casa alle nove di sera, che era andato a fare un lavoro fino a Torino (mentre altri si lamentavano se finivano alle cinque del pomeriggio ed alcuni si davano addirittura malati per non fare nessuna fatica). A scuola, nel terzo ed ultimo anno, Andrea si è dato un obiettivo concreto: finire senza problemi per poi andare a lavorare.
Me lo ricordo bene a giugno, con un'inedita camicia bianca, prima dell'esame orale. Alla fine, ci teneva anche a quello. Me lo ricordo bene un paio di settimane fa, l'ultima volta che l'ho visto e gli ho parlato. Era passato a scuola a salutare: c'era riuscito - mi diceva - lo avevano assunto, era contento.
Stamattina, tornando a scuola dopo la tragedia, sono entrato nella mia nuova prima classe, un'altra classe all'apparenza affollata di alunni difficili e poco motivati, e mi sono chiesto dove fossero nascosti altri Andrea Masi in fondo a quell'aula. Ormai ho imparato che ci devono essere, che ci saranno senz'altro, altri ragazzi che non si perderanno, che tra mille difficoltà riusciranno ad arrivare contenti alla fine del loro percorso scolastico.
(ma anche se questo l'ho capito, maledizione, non capirò mai perché un ragazzo con tanta voglia di fare e con tanta voglia di vivere debba poi lasciarci così, in un attimo, a soli 18 anni, proprio all'inizio della sua vita fuori dalla scuola)" Andrea Dallanoce

"Andrea Masi
Andrea, non è uno studente modello. 
Andrea, la sua famiglia non somiglia a quella del mulino bianco. 
Andrea, in prima è stato bocciato. 
Eppure. Eppure, la qualifica è riuscito a prenderla a diciotto anni appena compiuti. Il voto non è di quelli da ricordare, ma il suo dovere di studente lo ha fatto fino in fondo. 
E poi lo stage, un successo formativo (come dicono i prof bravi), al punto che la ditta lo assume appena finiti gli esami di qualifica triennale. 
E poi, la “fidanzatina”, diciottenne come lui e come lui studentessa all’IPSIA “Parma” di Saronno VA, ora in quinta. 
Poi. Poi, quel maledetto lunedì di fine ottobre. 
Non so, non spetta a me trovare le cause e le responsabilità, so soltanto che ora Andrea è morto, caduto da una impalcatura mobile (così sembra). 
Andrea non c’è più. " Claudio Persuati

"Selfie scattato il 07/04/2017
Durante un’ora di potenziamento, si chiese agli alunni di approfondire un argomento di scienze utilizzando il libro di testo. I libri erano pochi e quelli a disposizione non erano sufficienti per tutti.
Mai perdersi d’animo … finalmente i cellulari accorrono in nostro aiuto, e così via libera alla ricerca sul web. Andrea non aveva il libro e aveva finito i giga, si muoveva con fare agitato e mi fissava fino a catturare la mia attenzione. Mi avvicinai e gli chiesi: “Andrea, perché non scrivi?“… mi spiegò il motivo. Gli dissi: “dammi il tempo di firmare e ti presto il mio tablet”. Mi guardò stranito e disse: “Prof e lei si fida?” al che io gli risposi: “perché non dovrei?” Finita la ricerca, Andrea attivò la fotocamera, si scattò un selfie con il suo compagno di banco e mi disse: “grazie prof, le lasciamo una foto così si ricorderà di noi”.
Ho conservato quella foto … perché di Andrea mi sono fidata!" Vita Cavallo










 
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